Storytelling sui social media: lo stai facendo bene?

Non è la prima volta che scrivo sullo storytelling, l’arte e la pratica di sviluppare contenuti per la comunicazione di un brand che abbiano profondità simbolica, valore narrativo e capacità di appellarsi all’immaginario del pubblico (per esempio, avevo già affrontato l’argomento qui).
Uno strumento decisamente efficace per mostrare al pubblico e valorizzare ogni aspetto della tua attività e del marchio stesso, ma nella pratica poi non sempre è facile seguire il filone narrativo che avevi scritto in fase strategica.

Quando si decide di comunicare il proprio business raccontandolo sui diversi canali web, si tende un po’ a perdere non tanto il filo del discorso, quanto piuttosto la coerenza sostanziale con l’identità del marchio. Questo succede soprattutto nei social media, dove il controllo dei contenuti non è spesso semplice, visto l’apporto che i fan possono dare interagendo con le pagine. Quando poi il brand è presente online in molti ambienti diversi – non solo nei vari social media tipo Facebook, Twitter, Instagram, dove peraltro linguaggio e immagini devono essere adattate all’ambiente, ma anche nel sito aziendale, nei blog (proprio o altrui, nel caso di attività di digital pr), nella newsletter ecc. – diventa ancora più difficile fare in modo che la storia fili e rientri nell’inquadramento complessivo.

Per evitare di frammentare e moltiplicare messaggi che si possono rivelare contradditori, ogni tanto dovresti fermare la tua narrazione e porti alcune domande. Per capire se, alla fine dei conti, questo benedetto storytelling lo stai facendo bene.

Ecco un elenco di punti interrogativi da cui partire, suddivisi per argomento:

  1. IMMAGINE: quanto i video, le foto o i post inseriti nei social media corrispondono all’immagine del brand e dei prodotti che vuoi trasmettere? quanto sono coerenti con essa? e quanto lo sono fra di loro?
  2. PERSONALITÀ: qual è la personalità che deriva dalla tua attività sui social media? Quali tratti caratteriali vengono sottolineati? Sono in linea con la personalità del tuo brand? Qual è la personalità del tuo brand espressa dal pubblico? È vicina a quella che tu vuoi esprimere?
  3. RELAZIONE: che tipo di relazione si sta instaurando tra il tuo brand e gli utenti dei social? Si addice ad immagine e personalità del brand? Il linguaggio che usa è consono al brand? È vicino a quello normalmente usato offline?
  4. VALORI: la pagina Facebook del tuo brand ne rispecchia i valori? L’account Instagram contribuisce a diffonderli? C’è qualcosa che li devia e li rende fumosi?
  5. IDENTIFICAZIONE: a quali dei tuoi clienti ideali pensi di rivolgerti quando sei sui social? I tuoi clienti ideali fanno effettivamente parte della tua community di fan e follower? Chi ti segue si identifica con la tua marca, innescando magari la creazione di user-generated content? O magari riscontri atteggiamenti negativi verso le tue iniziative online?

Porsi queste domande almeno una o due volte al mese non risolve tutti i mali, ma può aiutarti ad ottimizzare la presenza del tuo brand nel web e sui social che, dobbiamo ricordarlo, non deve contrastare con quello che avviene offline, ma seguire le linee guida dettate dalla strategia di comunicazione generale che è stata elaborata a monte. Raccontare l’identità di un brand in un modo nei mezzi tradizionali e in un altro nei media digitali è uno dei danni più gravi che potresti fare al tuo business: chi ti segue in entrambi i mondi non capirebbe nulla di ciò che sei e fai, allontanandosi dai tuoi valori e ponendo in dubbio la tua riconoscibilità. E anche tu ad un certo punto potresti ritrovarti a non riconoscere più il tuo progetto.